I Dieci Comandamenti secondo la Dottrina di Vita della Nuova Gerusalemme - Emanuel Swedenborg - E-Book

I Dieci Comandamenti secondo la Dottrina di Vita della Nuova Gerusalemme E-Book

Emanuel Swedenborg

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Beschreibung

Emanuel Swedenborg (1688-1762) è stato uno scienziato, filosofo, teologo e mistico svedese.
Nella prima parte della sua vita Swedenborg ebbe una carriera prolifica come scienziato: si occupò di chimica, cosmologia, anatomia, matematica, filosofia, musicologia, alchimia, omeopatia e si diceva che parlasse fluentemente ben undici lingue.
Nel 1744, all’età di 56 anni, attraversò una crisi che può considerarsi “mistica” e cominciò ad avere strani sogni. Dopo sei mesi questi sogni si trasformarono in vere e proprie visioni in stato di veglia in una delle quali afferma di aver riconosciuto il Signore.
Da questo momento fino alla sua morte, Swedenborg si dedicò anima e corpo a trascrivere tutto ciò che gli Angeli gli rivelarono, attraverso comunicazioni e visioni, sulla natura della creazione, della natura umana e della vita stessa.

In questo libro Swedenborg approfondisce il significato dei Dieci Comandamenti e dimostra quanto siano stati fino ad adesso mal interpretati.
Il concetto più rivoluzionario e chiarificatore è nella distinzione netta che fa tra il Male ed il Peccato, poichè non basta evitare di fare il male, ma bisogna non peccare.
Il libro spiega questa enorme differenza.
E spiega altresì che nessuna opera è davvero buona se non è fatta per il Signore.
Concetti molto difficili da semplificare ma che il linguaggio semplice ed immediato di Swedenborg può facilmente chiarire.
 

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Emanuel Swedenborg

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Indice dei contenuti

Biografia

Bibliografia di Emanuel Swedenborg

Prefazione dell'edizione italiana

I. Una vera Fede è il riflesso della Vita che si conduce e una Vita nella Fede consiste nel fare il bene

II. Nessuno può fare il bene da se stesso

III. Per quanto un uomo fugga il male come peccato, può fare il bene solo dal Signore

IV. Più ci si astiene dal peccato, più si inizierà ad amare la Verità

V. Più ci si astiene dal peccato, più si inizierà ad aver fede e a diventare spirituali

VI.Il Decalogo insegna quali sono i peccati da evitare

VII. L'omicidio, l' adulterio, il furto, le false testimonianze di ogni tipo, con la concupiscenza istigante ad essi, sono i peccati che si debbono fuggire

VIII. Più si fugge dal peccato come l'omicidio di ogni tipo e più si amerà il prossimo

IX. Più si fugge dal peccato come l'adulterio di ogni tipo, più egli amerà la castità

X. Più si fugge dal peccato come il furto di ogni tipo, più si inizierà ad amare la sincerità

XI. Più si fugge come peccato di fronte a Dio la falsa testimonianza di ogni tipo, più egli amerà la verità

XII. Nessuno può fuggire il male sino al punto di averne avversione, finché non lo combatte

XIII. L’uomo deve fuggire il male e combattere contro di essi come da sé stesso

XIV. Chiunque fugga il male per qualunque altro motivo che non sia perché è un peccato di fronte a Dio, egli non lo fugge veramente, ma solamente fa sì che così appaia agli occhi del mondo

Tratto dalla traduzione dal latino di Loreto Scocia (1835)

Revisione in italiano a cura di Giovanna M. Camerlingo (2017)

Biografia

Dalla biografia scritta dal Rev. E.A. Sutton, Capo del Collegio della Nuova Chiesa di Londra si legge:

“Nell’autunno del 1710, una nave proveniente dalla Svezia e diretta a Londra, entrò in una densa nebbia al largo della costa inglese e quasi si arenò in un banco di sabbia, dato che la carena della nave penetrò per circa mezzo metro nel banco. A un certo momento, a bordo, tutti si credettero perduti; tuttavia questo pericolo era appena felicemente scansato, che la ciurma di una nave corsara invase il bastimento. Il giorno dopo, una nave guardiacoste inglese, scambiando il bastimento svedese con quello dei pirati, scaricò contro di esso i cannoni di una fiancata. Alla fine i passeggeri e la ciurma ricevettero l’ordine di restare a bordo per sei settimane, essendo giunta a Londra la voce che in Svezia era scoppiata la peste.

Ignorando quest’ordine, o non curandosene, un giovane svedese tra i passeggeri si lasciò convincere da alcuni suoi compatrioti, che si erano avvicinati al suo bastimento con uno yacht, di partire con loro, e con loro scese a terra. Fatta un’inchiesta, il giovanotto per poco non finì impiccato. In questo modo, sfuggendo per quattro volte la morte, Emanuel Swedenborg, allora ventiduenne, cominciava il primo viaggio fuori dal suo paese...”

In questo modo faceva il suo ingresso nella società colui che negli anni a seguire avrebbe sviluppato una conoscenza di una vastità tale da essere paragonato a Leonardo da Vinci.

Emanuel Swedenborg nasce a Stoccolma, il 29 gennaio 1688, figlio di Jesper Swedberg, pastore nella chiesa di stato luterana di Svezia; è stato uno scienziato, filosofo, teologo e mistico svedese. Si dice inoltre che parlasse fluentemente ben undici lingue.

A undici anni Emanuel entra all’Università di Upsala dove completa i suoi studi nel 1709. Poi, come era consuetudine per i ricchi giovani svedesi del suo tempo, viaggia all’estero per espandere le sue conoscenze accademiche. La sua prima tappa è l’Inghilterra, grande potenza marittima e baricentro dell’erudizione mondiale, dove studia le tecniche di osservazione dell’astronomo reale John Flamsteed (1646-1719) e frequenta gli stessi circoli intellettuali cui partecipano luminari del calibro di sir Isaac Newton (1643-1727 ) e Edmund Halley (1656-1742). Emanuel studia anche la geologia, la botanica, la zoologia, e le scienze meccaniche sotto un certo numero di studiosi, inventori, poi prosegue gli studi ad Amsterdam e Parigi.

Tornato in Svezia più di cinque anni più tardi, lavora come assistente dell’inventore svedese Christopher Polhem (1661-1751). Come risultato dell’associazione, Emanuel è introdotto alla corte di re di Svezia, Carlo XII (1682-1718), che è colpito dall’intelletto di Emanuel e gli riserva un incarico in seno al Consiglio delle Miniere dove vi servì per più di trent’anni. La posizione è congeniale a Emanuel perché gli consente ampie opportunità per la ricerca scientifica. Nel 1719, Ulrika Eleonora (1688-1741), sorella dell’ormai defunto Carlo XII, conferisce il titolo nobiliare alla famiglia Swedberg, cambiando il loro nome in Swedenborg.

Durante questo primo periodo, la maggior parte delle energie intellettuali di Swedenborg sono incanalate nel mondo del lavoro scientifico e tecnico: si occupò di chimica, cosmologia, anatomia, matematica, filosofia, musicologia, alchimia, omeopatia. Da questi studi derivano i primi nove libri che Swedenborg pubblicò, nei quali già si comincia a percepire il modo anticonvenzionale con la quale affrontava le materie trattate. Il suo approccio originale verso la scienza lo porterà ben presto a formulare idee e teorie molte delle quali ritenute precursori delle conoscenze attuali nel mondo scientifico.

Fu il primo a credere che i pianeti del sistema solare fossero originati dalla massa nebulosa solare, teoria formulata successivamente da Immanuel Kant e Pierre Laplace e intuire l’esistenza delle cellule neurali e capirne la funzione.

La prima pubblicazione importante di Swedenborg è l’Opera Filosofica e Mineraria una collana di tre volumi stampati nel 1734, scritto in latino e pubblicato all’estero per la diffusione presso un pubblico internazionale. Mentre il secondo ed il terzo volume sul ferro sul rame e sull’ottone, attraggono l’attenzione degli esperti per le informazioni tecniche sulla metallurgia, è il primo volume, intitolato Principi fondamentali della natura, che pone le basi filosofiche per indagini successive di Swedenborg sulla natura dell’anima.

L’Opera Filosofica e Mineraria è seguita da una serie di libri di anatomia. Il primo di questi, i due volumi delle Dinamiche del regno animale, è pubblicato nel 1740 e 1741. Il primo contiene studi sul cuore e sul sangue; il secondo, sul cervello, sul sistema nervoso e sull’anima. Anche in questo caso, Swedenborg era alla ricerca di un collegamento tra il mondo spirituale e fisico. Egli infatti era sempre più attratto dall’idea di una corrispondenza o relazione di causa ed effetto tra lo spirito e il corpo. Sviluppò questo pensiero poi più estesamente nel libro Psicologia Razionale nel quale afferma che qualunque sia il principio che governa l’azione dello spirito sul corpo, esso sarebbe – secondo la sua convinzione - un principio universale che governa la relazione tra il mondo spirituale e il naturale e di conseguenza tra Dio e la creazione. Per lui i regni della natura e in particolare il corpo e lo spirito dell’uomo erano teatro di una divina attività. Un’ “analogia universale” esisteva tra i vari regni della creazione. Il mondo fisico era simbolo del mondo spirituale e, questo, a sua volta, di Dio. Introduce in questo modo il concetto di “corrispondenza” tra materia e spirito (quella che ora viene chiamata la dottrina delle corrispondenze).

Andando nello specifico, egli descrive un fluido spirituale sottile che permea e sostiene tutte le creature viventi, esistente in una complessa interazione con il sangue e il liquido cerebrospinale. L’origine della vita è un’ energia che sostiene e che pervade tutta la creazione, la fonte di energia che è Dio stesso. Così la natura deriva la vita in tutte le sue forme da quella energia creativa e sarebbe morta senza l’influenza divina.

Fu in questo periodo che Swedenborg da ingegnere, scienziato e filosofo cominciò a diventare teologo. I suoi studi lo avevano condotto alla convinzione che l’universo esiste da e per un Essere di Amore Infinito. Uno scopo supremo Divino regna in tutta la creazione. La vita dell’universo, sia materiale, mentale o spirituale è l’attività dell’Amore Divino. Vita ed Amore sono la stessa cosa.

Fu così che nel corso del 1744, all’età di 56 anni, attraversò una crisi che può considerarsi “mistica” e cominciò anche ad avere strani sogni. Dopo sei mesi questi sogni si trasformarono in vere e proprie visioni in stato di veglia in una delle quali afferma di aver riconosciuto il Signore.

Da questo momento fino alla sua morte, Swedenborg si dedicò anima e corpo a trascrivere tutto ciò che gli Angeli gli rivelarono, attraverso comunicazioni e visioni, sulla natura della creazione, della natura umana e della vita stessa. In Arcani Celesti affermerà:

“Mi è stato concesso dalla Divina misericordia del Signore di essere da alcuni anni a questa parte continuamente e ininterrottamente in compagnia di spiriti e di angeli, udendo i loro discorsi e, alla mia volta, parlando con loro. In questo modo mi fu dato di udire e vedere le cose meravigliose dell’altra vita, e che prima non erano state mai conosciute da nessuno. Sono stato istruito riguardo alle varie specie di spiriti, allo stato delle anime dopo la morte, all’inferno o allo stato lamentevole degli infedeli, al cielo o allo stato felicissimo dei fedeli e specialmente riguardo alla dottrina della fede, che è riconosciuta in tutto il cielo”.

Del motivo per cui fu scelto da Dio scrisse in una lettera a Oetinger (1766):

“Perché, essendo filosofo, sono stato scelto per questa missione? Affinché le cose spirituali ora rivelate possano esser insegnate e comprese naturalmente e razionalmente, dato che le verità spirituali hanno una corrispondenza con le verità naturali. Per questa ragione fui introdotto dal Signore prima nello studio delle scienze naturali e così preparato, il che avvenne dal 1710 al 1744, quando mi fu aperto il cielo.”

Il risultato di queste comunicazioni è la pubblicazione di circa 40 libri, di svariati argomenti, ma che dall’ottica spirituale, svelano la vera natura di ogni cosa creata e della vita umana.

Swedenborg pubblica la sua prima opera teologica, Arcani Celesti nel 1749.. Sceglie di pubblicare la collana a Londra, in parte per evitare le severe leggi anti-eresia di Svezia, ma anche perché sentiva che a Londra si respirava la migliore atmosfera intellettuale per un modo completamente nuovo di guardare alle Sacre Scritture.

Nell’opera Cielo e Inferno (1758) Swedenborg descrive il mondo spirituale e spiega la sua costituzione e ordinamento. In questo regno, egli afferma, vi sono tutti coloro che furono sempre attaccati alla terra. In esso l’umanità non è una moltitudine immensa e disorganizzata, ma ordinata in gruppi o società, che si differenziano tra loro per le loro affinità distintive o qualità della loro vita.

La qualità particolare di ciò che ama o della propria volontà porta un uomo ad associarsi con coloro che sono di un’indole simile alla sua. Per questa ragione Swedenborg insegna che la vita dell’uomo sula terra determina la qualità della sua vita dopo la morte. Il giudizio che attende ognuno non deve esser considerato come una punizione o una ricompensa. Proprio nell’esercizio della libertà data da Dio, l’uomo si sente attratto verso le comunità il cui carattere e la cui vita sono simili ai suoi. Il “grande abisso” che separa il cielo dall’inferno è l’antagonismo fra l’amore infernale, o amore di sé, e l’amore celeste, che è l’amore verso Dio e il prossimo.

Tutti i libri di teologia di Swedenborg sono stati scritti in latino e pubblicati al di fuori della Svezia, il più delle volte a Londra o Amsterdam. Questa è stata senza dubbio una strategia deliberata per evitare di incorrere nelle rigorose leggi svedesi sulla censura , che vietavano la pubblicazione di tutto ciò che fosse in contraddizione con gli insegnamenti della chiesa di stato luterana. I primi libri che pubblicò di argomento teologico sono stati infatti pubblicati da Swedenborg in forma anonima. Anche se Swedenborg non è mai stato l’obiettivo diretto di un’indagine, due dei suoi seguaci sono stati accusati di eresia nel 1769 dopo la pubblicazione di libri e articoli sulle idee di Swedenborg in svedese. Nel corso del processo, le opere teologiche pubblicate di Swedenborg sono state messe in discussione. Una decisione reale è stata infine presa nel 1770, quando è stato decretato che i libri di Swedenborg contenevano errori di dottrina, ma non erano eretici. libri di Swedenborg sono stati vietati, e i due seguaci sono costretti ad abbandonare le loro cattedre.

In parte in risposta alla notizia iniziale di queste accuse, Swedenborg ha iniziato a lavorare all’opera Vera Religione Cristiana (1771), una discussione sistematica delle sue idee teologiche in merito a molteplici aspetti della dottrina cristiana (e in particolare luterana) e dove viene descritta la nuova chiesa che sarebbe sopraggiunta nei secoli a venire. In questo suo ultimo libro si legge:

“Poiché il Signore non può manifestarsi in Persona... e tuttavia predisse che verrà e fonderà una nuova Chiesa, che è la Nuova Gerusalemme, ne segue che lo farà per mezzo di un uomo che non solo può ricevere le dottrine di questa chiesa con il suo intelletto, ma anche renderle pubbliche per mezzo della stampa. Che il Signore si manifestò davanti a me, Suo servo, e mi mandò per questo ufficio, e poi aprì la vista del mio spirito e m’introdusse così nel mondo spirituale, permettendomi di vedere i cieli e gli inferni e anche di conversare cogli angeli e gli spiriti, e ciò continuamente per molti anni, lo attesto ora in verità; attesto pure che dal primo giorno di questa chiamata io non ricevetti niente di quel che concerne le dottrine di questa chiesa da qualche angelo, ma dal solo Signore, mentre leggevo la Parola” (779)”.

In un altro punto dello stesso libro aggiunge: “Il Secondo avvento del Signore non ha luogo in persona, ma nella Parola, che procede da Lui ed è Lui Stesso” (776).

C’è un piccolo curioso aneddoto riguardo la sua morte. Nel febbraio 1772, in risposta ad una lettera di richiesta di incontro che sarebbe dovuta avvenire da lì a sei mesi Swedenborg rispose che non sarebbe stato possibile esserci perché sarebbe morto il 29 del mese successivo. Fedele alla sua parola, egli morì il 29 marzo 1772 all’età di 84 anni.

[1] La presente biografia è stata redatta attingendo da più fonti, tra le quali le introduzioni di libri editi dalla Swedenborg Society di Londra e dal sito https://fondazioneswedenborg.wordpress.com/ che colgo l’occasione di ringraziare per il materiale fornito.

Bibliografia di Emanuel Swedenborg

Tutti i libri scritti da Swedenborg in ordine cronologico:

1) Principi di Chimica 1720

2) Osservazioni Varie dal Regno della Natura 1722

3) Opera Filosofica e Mineraria 1734 3vol.

1- Cosmologia

2- Ferro e Acciaio

3- Rame e ottone

4) L’Infinito e la Causa Prima della Creazione 1734

5) Le Dinamiche nel Regno dell’Anima - – 3 vol.

1- Il Sangue

2- Il Cervello

3- Le Fibre - La Dottrina delle forme fisiche

6) Psicologia razionale – [...]