Segreto di Assisi - Maria Sticco - E-Book

Segreto di Assisi E-Book

Maria Sticco

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Beschreibung

Riedizione aggiornata dell'apprezzato volume della scrittrice umbra Maria Sticco che con pittoresca poesia coglie i "segreti" della bellezza umbra e di altri luoghi suggestivi d'italia". Con tocchi di pittoresca poesia sono colti in queste pagine, con il «segreto» di Assisi e dell'Umbria, anche «segreti» di bellezze e singolaritàdi altri luoghi: Roma, Firenze, Milano, Sardegna, Sicilia in vario senso e modo tutti suggestivi per la scrittrice che visita, sente e ritrae le sue visioni con autentico respiro e palpito d'arte.

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MARIA STICCO

SEGRETO DI ASSISI

POESIA DI CORCIANO

Copyright © 2012

YOUCANPRINT EDIZIONI

Via roma 73 - 73039 Tricase (LE)

Tel. /Fax 0833.772652

[email protected]

www.youcanprint.it

Titolo : Segreto di Assisi

Autore : Maria Sticco

ISBN: 9788866180000

Prima edizione digitale 2012

Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’editore.

Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941

MARIA STICCO

SEGRETO DI ASSISI

Con tocchi di pittoresca poesia sono colti in queste pagine, con il «segreto» di Assisi e dell’Umbria, anche «segreti» di bellezze e singolarità di altri luoghi: Roma, Firenze, Milano, Sardegna, Sicilia in vario senso e modo tutti suggestivi per la scrittrice che visita, sente e ritrae le sue visioni con autentico respiro e palpito d’arte.

PREMESSA

Questa ristampa di Segreto di Assisi vede la luce, a ventuno anni dall’ultima edizione*, per lodevole e decisa iniziativa del molto affezionato nipote di Maria Sticco: Emanuele Sanvico che memore della “grande zia” ha voluto dare, con piacere, concreta testimonianza della sua attualità e freschezza letteraria, e insieme, perpetuarne la memoria.

Anche l’autrice della Prefazione, sua ex allieva prediletta, più che figlia, si associa nel medesimo intento, che è auspicio e speranza, di risuscitare nuovo interesse di attenzione e lettura per una scrittrice, in cui “l’erudizione che era tanta, si è ininterrottamente tramutata in poesia” e in poesia di bellezza francescana e di francescana spiritualità.

In copertina Segreto di Assisi condivide il titolo con Poesia di Corciano paese dove Maria Sticco ha vissuto per lungo tempo ed al quale ha dedicato uno dei bozzetti più riusciti e più belli anche stilisticamente.

Ada Ruschioni

Milano, 20 febbraio 2012

_____________

* O.R.1991

PREFAZIONE ALLA TERZA EDIZIONE

La riedizione di questo volumetto Segreto di Assisi1vuole essere innanzitutto un omaggio devoto e concreto alla memoria dell’autrice Maria Sticco, di cui il 23 novembre di quest’anno ricorre il primo centenario della nascita (Perugia 1891) e il decennale della morte, avvenuta a Milano il 17 marzo 1981.

Un omaggio alla memoria, quindi, nella duplice ricorrenza, e nel senso pur duplice: di richiamare la, peraltro, indimenticabile presenza attraverso una delle sue opere più significative ed esemplari, e di farne risentire la voce più squisitamente sua, ossia quella di scrittrice e, in particolare, di scrittrice francescana che, dopo la ormai celebre biografia su San Francesco d’Assisi (edita nel ‘26 e, da allora, continuamente ristampata fino alla 12a edizione del ‘90), ha fissato proprio nel Segreto di Assisi le sue emozioni e le sue note più ispirate e più pittoresche e, nel quadro e nello spirito del più autentico francescanesimo, gli accenti narrativi del tutto personali del suo stile, molto spesso intensamente poetico.

Perciò, oltre all’omaggio quindi - segno di devozione e rimpianto profondi - questa riedizione vuole essere anche un invito a riascoltare questa voce - per chi già l’avesse conosciuta - o ad ascoltarla per la prima volta, ossia a leggerla, per chi non l’avesse mai letta: un invito, inoltre, che non solo non deluderà il lettore novizio, ma che anzi lo stimolerà alla lettura di altre opere di critica letteraria, di cui la Sticco e stata autrice, come docente di Lingua e letteratura italiana nell’Università Cattolica di Milano e in quanto tale studiosa di autori e problemi di tale disciplina seriamente e autorevolmente impegnata in campo critico.

Nel panorama dei suoi scritti - che vanno, per citare solo alcuni, dal Pensiero e poesia in San Bernardino (‘45) alla Lettura del Machiavelli, dalla Poesia religiosa del Risorgimento (’45) al Romanzo italiano contemporaneo (’53) - le opere più specificamente francescane, come San Francesco e Segreto di Assisi costituiscono i gioielli della sensibilità e della spiritualità di una scrittrice che, dotata di eccelse doti di mente e di cuore, e di un acutissimo sentimento del bello e del vero, in tali sentimenti ha trovato la radice e la fonte della sua intensa adesione e fedeltà agli ideali francescani e la forza di tradurre nella vita e nell’attività culturale gli insegnamenti di vita soprannaturale, attinti dal Santo di Assisi e dal «segreto» della sua terra.

Il volume che presentiamo deriva e ripete il titolo Segreto di Assisi dal primo dei quindici bozzetti che lo compongono e dei quali altri sei, oltre il Segreto, si ispirano alla tematica francescana e proprio per questo, per la poetica francescanità dell’autrice che è nell’intimo e, forse, principalmente poetessa, risultano i più riusciti e più belli anche stilisticamente, e sono: Sant’Antonio al Monte, I mantelli di san Francesco, Poesia di Corciano, A Roma con san Francesco, L’ora «meravigliosa et gloriosa» di santa Chiara d’Assisi, Monte Rasu, L’Eremo di Sant’Urbano, tutti composti, come è rispettivamente indicato dalla datazione apposta al termine di ciascuno, fra l’estate 1945, cui risale appunto il Segreto, e l’ottobre 1960, che è la data dell’ultimo, ossia dell’Eremo.

In ognuno di questi, intimamente collegati dall’impronta squisitamente francescana e mistica della Sticco credente, alita e scorre e vibra, con grande veridicità, lo spirito del Santo Poverello che ella ha profondamente capito e assimilato nella sua terra umbra e, in particolare, in Assisi, e di cui ha saputo cogliere con esperienza interiore quotidiana, quello che ha acutamente definito il «segreto» e descritto in un esordio tanto bello e già poetico: «Assisi possiede il segreto della suprema serenità: pacate le linee, soavi i colori. Perfino le pietre (la bella pietra del Subasio di cui fabbrica le sue case (..), hanno una tinta bruna, calda di vita». E il «segreto» della serenità è nella città «che s’intona all’incantesimo dell’atmosfera», nel suo essere «città di silenzio, ma sopra tutto città di preghiera», nella sua voce che «è la voce delle campane», delle quali la Sticco poetessa sa avvertire e trasmettere le risonanze e le variazionipiù «profonde» o «argentine» o «vivaci e cinguettanti», concentrando in una frase estremamente efficace la loro singolare bellezza: «Le campane di Assisi hanno grappoli di note di una giocondità alata» (p. 12).

Entro questa cornice di paesaggio e di incantesimo - serenità, silenzio, preghiera, voci di campane, e alata giocondità - ecco la scrittrice scoprire il «segreto» direi «più segreto» di Assisi: la «presenza» anche dell’«Invisibile coppia» ossia quella del Santo e della Povertà, la virtù che «gli uomini aborriscono, e che pure Francesco elesse a sua sposa» (ib., p. 14).

Dell’ideale francescano di amore per Madonna Povertà la Sticco, in molte pagine di questo libro, non solo si fa interprete e narratrice, ma si rivela ancora seguace innamorata, in quanto da sempre innamorata di Assisi e del suo Santo irrepetibile, per cui scrive: «Il segreto di Assisi è in questa Presenza. Chi non la sente, non sa che cosa sia serenità» (ib., p. 14).

E questa serenità ella per esempio scopre pure «nel quadro di linda e allegra povertà» del convento antico di Sant’Antonio al Monte nella valle reatina, come nello «spirito di fraternità» rivelato da san Francesco «nella successione dei mantelli», di cui egli spesso si spogliò per farne dono al povero, secondo «la sua logica sovrannaturale», per la quale «benefattore è il povero che chiede; beneficato è il ricco che dà» (ib., p. 32).

Dappertutto, cioè nei luoghi francescani, nello speco di San Francesco, nella grotta di Sant’Antonio e di San Bernardino, e in altri «conventini» la Sticco è «presa dalla poesia della povertà» (ib., p. 180), che è poesia «della casta bellezza della povertà» (ib., p. 187) ossia di quella totale e sublime rinuncia ascetica, trasformata da san Francesco da croce in «perfetta letizia» e perfino in dolcezza mistica.

La Sticco ha capito, vissuto e cantato, tutto questo, in queste pagine, e non solo la poesia di Assisi e della terra umbra e, in particolare, della «sua» Corciano ma anche, in una assai originale Serenata a Milano, la poesia «sui generis» della metropoli lombarda che, per più di un cinquantennio, ha accolto e ospitato la sua attività di studio, di insegnamento e di pensiero e dove volle risiedere sino alla morte, considerando la «città laboriosa e generosa» sua patria di adozione, seconda dopo Assisi, e pure prediletta.

Anche Serenata a Milano, perciò, pur così nuova e diversa fra le pagine di questo volumetto, esprime - tra ricordi autobiografici, note di paesaggio, di costume e di vita - la personalità e vivacità artistica della Sticco scrittrice che, con occhio e anima di poetessa, ha osservato e trasfigurato la realtà, fissandola in momenti e bozzetti di brioso, lucido e, talora, commosso lirismo.

Ada Ruschioni

Milano, 14 novembre 1991

_____________

1 Pubblicato da Vita e Pensiero nel 1950, ristampato nel 1961.

SEGRETO DI ASSISI

Assisi possiede il segreto della suprema serenità: pacate le linee, soavi i colori. Perfino le pietre (la bella pietra del Subasio di cui fabbrica le sue case) da giovane hanno l’incarnato della rosa pallida e della rosa tea; da vecchie prendono al sole e al vento una tinta bruna, calda di vita.

I monti tendono al cielo più con abbandonata nostalgia che con impeto audace; il cielo s’inarca sui monti con promessa d’amore. Nelle giornate serene, le vette lontane come l’Amiata diventano chiaro zaffiro: l’ondulazione delle colline e dei monti ricorda il mare e tutto il paesaggio s’immerge in una luce azzurrina, che verso sera trascolora in un biondo fulvo, mentre i monti s’incupiscono dallo zaffiro all’ametista, e le loro curve incidono il cielo decisamente, quasi dolorosamente; ma il cielo le conforta d’un orlo d’oro, luminoso e - a volte - raggiante come un’aureola. Nelle giornate grigie, la fronte patriarcale del Subasio si benda di nuvole, i monti lontani sì velano di nebbia, il colore degli ulivi invade tutto il paesaggio, diffondendo un senso di pace meno lieto, ma non meno profondo.

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

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