Cuore - Edmondo De Amicis - E-Book

Cuore E-Book

Edmondo de Amicis

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Beschreibung

Diario immaginario di un bambino di quarta elementare, Cuore narra gli episodi lieti e tristi di un intero anno scolastico, inframmezzati da nove racconti esemplari in forma di dettato, tra cui i celeberrimi Piccola vedetta lombarda, Tamburino sardo, Dagli Appennini alle Ande. Una galleria di personaggi entrati saldamente nella memoria popolare e colta - come Franti, Derossi, Garrone... - anima le pagine di questo romanzo che ha ben presto travalicato i confini della letteratura per l'infanzia divenendo un vero e proprio classico.

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Cuore

di

Edmondo De Amicis

Edizione 2017 a cura di David De Angelis – tutti I diritti sono riservati

Indice dei Contenuti

OTTOBRE Il primo giorno di scuola

17, lunedì

Il nostro maestro 18, martedì

Una disgrazia 21, venerdì

Il ragazzo calabrese 22, sabato

I miei compagni 25, martedì

Un tratto generoso 26, mercoledì

La mia maestra di prima superiore 27, giovedì

In una soffitta 28, venerdì

La scuola 28, venerdì

Il piccolo patriotta padovano Racconto mensile 29, sabato

NOVEMBRE Lo spazzacamino

1, martedì

Il giorno dei morti 2, mercoledì

Il mio amico Garrone 4, venerdì

Il carbonaio e il signore 7, lunedì

La maestra di mio fratello 10, giovedì

Mia madre 10, giovedì

Il mio compagno Coretti 13, domenica

Il Direttore 18, venerdì

I soldati 22, martedì

Il protettore di Nelli 23, mercoledì

Il primo della classe 25, venerdì

La piccola vedetta lombarda Racconto mensile 26, sabato

I poveri 29, martedì

DICEMBRE Il trafficante

1, giovedì

Vanità

5, lunedì

La prima nevicata 10, sabato

Il muratorino 11, domenica

Una palla di neve 16, venerdì

Le maestre 17, sabato

In casa del ferito 18, domenica

Il piccolo scrivano fiorentino Racconto mensile

La volontà 28, mercoledì

Gratitudine 31, sabato

GENNAIO Il maestro supplente

4, mercoledì

La libreria di Stardi

Il figliuolo del fabbro ferraio

Una bella visita 12, giovedì

I funerali di Vittorio Emanuele 17, martedì

Franti, cacciato dalla scuola 21, sabato

Il tamburino sardo Racconto mensile

L'amor di patria 24, martedì

Invidia 25, mercoledì

La madre di Franti 28, sabato

Speranza 29, domenica

FEBBRAIO Una medaglia ben data

4, sabato

Buoni propositi 5, domenica

Il vaporino 10, venerdì

Superbia 11, sabato

I feriti del lavoro

13, lunedì

Il prigioniero 17, venerdì

L'infermiere di Tata Racconto mensile

L'officina 18, sabato

Il piccolo pagliaccio 20, lunedì

L'ultimo giorno di carnevale 21, martedì

I ragazzi ciechi 23, giovedì

Il maestro malato 25, sabato

La strada 25, sabato

MARZO Le scuole serali

2, giovedì

La lotta 5, domenica

I parenti dei ragazzi Lunedì, 6

Il numero 78

La distribuzione dei premi 14, marzo

Sangue romagnolo Racconto mensile

Il muratorino moribondo 18, martedì

Il conte Cavour 29, mercoledì

APRILE Primavera

1, sabato

Re Umberto 3, lunedì

L'asilo infantile 4, martedì

Alla ginnastica 5, mercoledì

Il maestro di mio padre 11, martedì

Convalescenza 20, giovedì

Gli amici operai 20, giovedì

La madre di Garrone 29, sabato

Giuseppe Mazzini 29, sabato

Valor civile Racconto mensile

MAGGIO I bambini rachitici

5, venerdì

Sacrificio.

9, martedì

L'incendio

11, giovedì

Dagli Appennini alle Ande Racconto mensile

Estate 24, mercoledì

Poesia 26, venerdì

La sordomuta 28, domenica

GIUGNO Garibaldi

3, sabato. Domani è la festa nazionale

L'esercito

11, domenica. Festa nazionale. Ritardata di sette giorni per la morte di Garibaldi

Italia

14, martedì

32 gradi

Venerdì, 16

Mio padre Sabato, 17

In campagna

19, lunedì

La distribuzione dei premi agli operai

25, domenica

La mia maestra morta

Martedì, 27

Grazie

28, mercoledì

Naufragio

Ultimo racconto mensile

LUGLIO

L'ultima pagina di mia madre 1, sabato

Gli esami

4, martedì

L' ultimo esame

7, venerdì

Addio 10, lunedì

Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d'un anno scolastico, scritta da un alunno di terza d'una scuola municipale d'Italia. - Dicendo scritta da un alunno di terza, non voglio dire che l'abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato, nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d'anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Il quale poi, quattro anni dopo, essendo già nel Ginnasio, rilesse il manoscritto e v'aggiunse qualcosa di suo, valendosi della memoria ancor fresca delle persone e delle cose. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.

OTTOBRE Il primo giorno di scuola

17, lunedì

Oggi primo giorno di scuola. Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna! Mia madre mi condusse questa mattina alla Sezione Baretti a farmi inscrivere per la terza elementare: io pensavo alla campagna e andavo di mala voglia. Tutte le strade brulicavano di ragazzi; le due botteghe di libraio erano affollate di padri e di madri che compravano zaini, cartelle e quaderni, e davanti alla scuola s'accalcava tanta gente che il bidello e la guardia civica duravan fatica a tenere sgombra la porta. Vicino alla porta, mi sentii toccare una spalla: era il mio maestro della seconda, sempre allegro, coi suoi capelli rossi arruffati, che mi disse: - Dunque, Enrico, siamo separati per sempre? - Io lo sapevo bene; eppure mi fecero pena quelle parole. Entrammo a stento. Signore, signori, donne del popolo, operai, ufficiali, nonne, serve, tutti coi ragazzi per una mano e i libretti di promozione nell'altra, empivan la stanza d'entrata e le scale, facendo un ronzio che pareva d'entrare in un teatro. Lo rividi con piacere quel grande camerone a terreno, con le porte delle sette classi, dove passai per tre anni quasi tutti i giorni. C'era folla, le maestre andavano e venivano. La mia maestra della prima superiore mi salutò di sulla porta della classe e mi disse: - Enrico, tu vai al piano di sopra, quest'anno; non ti vedrò nemmen più passare! - e mi guardò con tristezza. Il Direttore aveva intorno delle donne tutte affannate perché non c'era più posto per i loro figliuoli, e mi parve ch'egli avesse la barba un poco più bianca che l'anno passato. Trovai dei ragazzi cresciuti, ingrassati. Al pian terreno, dove s'eran già fatte le ripartizioni, c'erano dei bambini delle prime inferiori che non volevano entrare nella classe e s'impuntavano come somarelli, bisognava che li tirassero dentro a forza; e alcuni scappavano dai banchi; altri, al veder andar via i parenti, si mettevano a piangere, e questi dovevan tornare indietro a consolarli o a ripigliarseli, e le maestre si disperavano. Il mio piccolo fratello fu messo nella classe della maestra Delcati; io dal maestro Perboni, su al primo piano. Alle dieci eravamo tutti in classe: cinquantaquattro: appena quindici o sedici dei miei compagni della seconda, fra i quali Derossi, quello che ha sempre il primo premio. Mi parve così piccola e triste la scuola pensando ai boschi, alle montagne dove passai l'estate! Anche ripensavo al mio maestro di seconda, così buono, che rideva sempre con noi, e piccolo, che pareva un nostro compagno, e mi rincresceva di non vederlo più là, coi suoi capelli rossi arruffati. Il nostro maestro è alto, senza barba coi capelli grigi e lunghi, e ha una ruga diritta sulla fronte; ha la

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