L'ABC... dell'addestramento del cane da ferma e da cerca - Luca Gamba - E-Book

L'ABC... dell'addestramento del cane da ferma e da cerca E-Book

Luca Gamba

0,0
4,99 €

oder
-100%
Sammeln Sie Punkte in unserem Gutscheinprogramm und kaufen Sie E-Books und Hörbücher mit bis zu 100% Rabatt.
Mehr erfahren.
  • Herausgeber: Booksprint
  • Sprache: Deutsch
  • Veröffentlichungsjahr: 2014
Beschreibung

È un manuale che spiega non solo cosa deve fare un cane a caccia, ma anche come si arriva a fargli eseguire certi esercizi. è di facile comprensione, con una serie di istruzioni graduali per arrivare all’obiettivo finale. La seconda parte racconta storie e ricordi di chi ha vissuto con tanti cani e innumerevoli battute di caccia.

Das E-Book können Sie in Legimi-Apps oder einer beliebigen App lesen, die das folgende Format unterstützen:

EPUB
Bewertungen
0,0
0
0
0
0
0
Mehr Informationen
Mehr Informationen
Legimi prüft nicht, ob Rezensionen von Nutzern stammen, die den betreffenden Titel tatsächlich gekauft oder gelesen/gehört haben. Wir entfernen aber gefälschte Rezensionen.



Luca Gamba

L’A B C…

DELL’ADDESTRAMENTO

DEL CANE DA FERMA E DA CERCA

riflessioni e ricordi di un addestratore

Premessa

Per i figli la figura paterna è un’indicazione costante e di confronto che perdurerà tutta la vita.

Mi ritengo fortunato ad avere avuto un babbo come il mio.

Ho sempre cercato di emularlo perché quest’uomo dal carattere impulsivo ma dal cuore grande, ha dedicato tutta la sua vita a crescere, educare e insegnare i valori della vita ai suoi due figli.

Ornitologo di primissimo ordine, (i suoi fringuelli di canto erano conosciuti in tutta la Toscana) praticava la caccia con le reti.

Pur non essendo un “cacciatore con il fucile”, era un amante del cane da caccia, passione che poi mi ha trasmesso. Mi ricordo i sacrifici quando, con il suo stipendio di impiegato ospedaliero, volle regalarmi il primo cane con il pedigree, o quando insieme a mia madre veniva a vedermi giudicare o condurre, orgoglioso diceva a tutti: «Quello è il mio bimbo.».

Da tanti, troppi anni caro babbo, le sorti della vita ti hanno allontanato, ma solo fisicamente, dagli affetti di tua moglie e dei tuoi figli: i tuoi ricordi, i tuoi insegnamenti, la tua moralità, sono elementi indelebili che io e Andrea abbiamo trasmesso ai tuoi nipoti.

Caro babbo, nella tua pur breve vita mi hai dato sempre molto e hai ricevuto sempre poco.

Non potrò mai e poi mai ringraziarti per questo ma sono certo che il desiderio di dedicarti questo lavoro sarà per te un grande regalo.

Anche in cielo, ne sono convinto, troverai il modo di dire a tutti: «Quello è il bimbo, quello è il mio bimbo...».

Ciao babbo, ti voglio bene.

Prefazione

Da anni ero tentato di scrivere un manuale sull’addestramento del cane da caccia. Questo desiderio era, ed è, dettato dalla volontà di mettere a disposizione dei cacciatori neofiti (ce ne sono molti) una metodologia di dressaggio, collaudata dal sottoscritto, che ha dato ottimi risultati.

Gran parte dei cacciatori infatti, quando mi portano il loro ausiliare per l’addestramento, lo apostrofano come un cane irrecuperabile e pieno di difetti; ma lavorando con metodo, nel 90% delle situazioni, il problema non è il cane ma il proprietario che non gli ha impartito la più elementare educazione.

Di solito dopo 30-40 giorni riconsegno il cane affidatomi, educato e pronto per la caccia.

Nei successivi due/tre mesi resto in contatto con il proprietario per aver notizie del comportamento del mio allievo, onde evitare spiacevoli e dannose ricadute dal punto di vista educativo che richiederebbero ulteriori lezioni.

Devo ammettere che ho avuto quasi sempre risultati positivi e quel cane che inizialmente era pieno di difetti, ora è l’orgoglio del suo proprietario.

La scelta del cucciolo

Questo, a mio avviso, è uno dei momenti più belli e importanti per un cacciatore che spera e sogna che quel frugoletto peloso appena acquistato diventi un futuro campione di caccia.

Bisogna però stare molto attenti, perchè una scelta non oculata porterà ad avere un compagno di caccia ‘indesiderato’.

A mio modesto avviso ci sono alcune considerazione da fare:

Il tipo di caccia praticata.

È vero che ci sono cani generici che passano da un tipo di caccia a un’altra, come quella al fagiano o quella alla caccia in padule ma è altrettanto vero che una razza plasmata specificamente per un tipo di caccia, renderà più del cane generico.

Si può piegare infatti, anche se con difficoltà, un Pointer a scovare fagiani in roveti o un Setter al riporto al capanno, ma queste razze sono più indicate per altre cose.

Non devo, ne’ voglio ne’ posso, dare consigli in merito: ci sono personaggi più autorevoli del sottoscritto e cultori della materia che hanno speso fiumi di inchiostro in merito.

Personalmente uso gli Springers Spaniels in quanto le mie battute di caccia si svolgono prevalentemente in boschi intriseci di roveti o in fossi ricoperti di canneti dove si possono incontrare fagiani, conigli selvatici o rallidi.

La selvaggina reperibile in questi terreni mi ha fatto dedurre che gli springers sono i cani più indicati.

Certo, se avessi a disposizione grandi spazi collinari per cacciare starne o beccaccini in marcite, avrei optato per altre razze.

Il cucciolo deve provenire possibilmente da un allevamento che selezioni solo una razza.

Allevare e selezionare una razza è cosa ardua, figuriamoci più di una. In alcuni allevamenti, dove si possono trovare delle ottime genealogie di una razza in quanto c’è una vera e seria selezione, ne vengono spesso allevate anche altre che definisco da “cassetta”: con la vendita di questi cuccioli l’allevatore sosterrà le spese per la selezione della razza prescelta.

Le fattrici e gli stalloni da “cassetta” sono spesso impiegati senza nessuna cognizione zootecnica e ottenere un buon risultato è cosa veramente rara.

Per la caccia “cacciata” è preferibile attingere da genealogie di cani cacciatori.

Ho addestrato quasi tutte le razze da ferma ed ho notato che quando mi è capitato qualche soggetto di “sangue blu”, ovvero figlio di campioni con genealogie esclusivamente da prove, ho sudato sette camicie per fissargli la più elementare educazione.

I cuccioli di Trialler, per quanto riguarda le razze inglesi, mantengono spesso la mentalità dei genitori, con grandi aperture sul terreno ed ottime meccaniche. Sono formidabili corridori ma poco riflessivi sul selvatico, non inclini al riporto spontaneo e a recepire qualsiasi comando che per la caccia cacciata sono cose essenziali.

Questo criterio vale anche per i continentali, ma non per gli spaniels: per loro i terreni delle prove e quelli della caccia cacciata sono simili.

C’è da dire, inoltre, che le genealogie completamente da prove hanno in alcuni casi prodotto soggetti con il “timer” incorporato: non riescono a cacciare più di due o tre ore in mancanza di selvaggina e se non ne incontrano spesso si demotivano. Questo, a mio avviso, è una conseguenza genetica, in quanto i suoi ascendenti per diverse generazioni sono stati addestrati con il solo obiettivo di produrre cani da prove, senza valutare la loro volontà di cacciare per più ore.

La finalità di preparare un cane da prova, oltre chiaramente che abbia tutte le doti naturali attinenti alla razza, è quella di sviluppare quegli stimoli come la brillantezza e la nevrilità che un cane abituato a cacciare più ore non potrà di certo avere.

Per questo motivo consiglio, a chi mi chiede un parere in merito, di attingere a correnti di sangue da caccia che in genealogia si trovano anche in terza-quarta generazione, cani abituati a “guadagnarsi la pagnotta”.

La valutazione fin qui espressa, vale anche per chi vuole un cucciolo domestico. Un cacciatore proprietario di una fattrice utilizzata esclusivamente per la caccia, che magari presenta qualche difetto ma è comunque un buon soggetto da caccia, dovrebbe fare in modo di farla accoppiare con uno stallone anche lui cacciatore.

Spesso ho notato che le fattrici appena descritte, accoppiate con campioni proclamati, generano soggetti privi di classe come la madre e con la mentalità del cane da prova come il padre. Questo è il massimo della negatività.

Queste personali opinioni troveranno dissensi da parte di alcuni allevatori e addestratori, ma non me ne vogliano perché non è mia intenzione offendere nessuno, ne’ tantomeno mettere in dubbio la loro professionalità.

Ci tengo a precisare che ciò che fino ad ora ho espresso, non deve essere comunque preso come concetto generico perché, onestamente, ho addestrato anche figli di campioni di lavoro che poi si sono rivelati ottimi soggetti da caccia, anche se raramente.

Chi avesse la fortuna di avere uno di questi cani avrà sia la qualità che la quantità, ed è il massimo.

Per chi pratica manifestazioni sportive a qualsiasi livello, trasmetterà nel DNA del “rampollo” importanti genealogie di lavoro e possibilmente campioni riproduttori.

Per chi frequenta manifestazioni cinotecniche che vanno dalla grande cerca, caccia a starne, caccia pratica, classiche, fino alle prove non riconosciute, la scelta del cucciolo dovrà ricadere su importati genealogie da prove, portatrici di tutte quelle doti naturali e attinenti alla razza.

Non solo nelle prove riconosciute dall’Enci ma anche nelle prove riservate ai cacciatori, il giudice per le prime o l’improvvisato esperto cinofilo per queste ultime, valuterà in primis lo stile di razza che, di solito, si riscontra in soggetti figli di genitori titolati.

Da prendere in seria considerazione i cuccioli che hanno nella propria genetica campioni riproduttori, ovvero soggetti che hanno procreato accoppiandosi con tre partners diversi, hanno generato almeno un figlio/a per ogni cucciolata che abbia raggiunto in prove ENCI, una massima qualifica (ECC).

In Italia ci sono molti allevamenti di grande qualità per tutte le razze, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Accertate le valutazioni fin qui descritte, veniamo al momento clou, ovvero quando il cacciatore andrà a scegliere il cucciolo sperando di portare a casa il migliore: ad alcuni piace il cucciolo più robusto, altri preferiscono quello che viene a tirarti i lacci delle scarpe e cerca di giocare, altri ancora quello che lanciatagli una pallina, la abbocca e la riporta.

Non credo però che ci sia una teoria appurata e certa, in quanto il più robusto potrebbe diventare in seguito il più minuto, quello giocherellone non essere il più vivace, mentre il riportatore in erba avere in futuro problemi di abbocco e di riporto.

Personalmente depongo i cuccioli in un prato, mi siedo accanto a loro e li scruto attentamente. Quello che non verrà a giocare sulle mie gambe ma bensì, si allontanerà incuriosito a perlustrare un mondo per lui nuovo, sarà il prescelto.

Fino ad ora mi è sempre andata bene ma è possibile che sia stata solo fortuna.

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!

Lesen Sie weiter in der vollständigen Ausgabe!