La traviata - Francesco Maria Piave - E-Book

La traviata E-Book

Francesco Maria Piave

0,0
4,49 €

oder
-100%
Sammeln Sie Punkte in unserem Gutscheinprogramm und kaufen Sie E-Books und Hörbücher mit bis zu 100% Rabatt.
Mehr erfahren.
Beschreibung

Queste sono le parole dell’Opera più famosa al mondo. “La traviata” di Verdi è infatti l’opera ancora oggi più rappresentata nei teatri di tutti i paesi del mondo. Una storia d’amore e di morte, di tradimento e di redenzione. Quando uscì, sgomentò per la sincerità bruciante con cui i due autori, Piave e Verdi, mettevano sotto gli occhi dei contemporanei le miserie della società borghese, con il suo perbenismo ipocrita, incapace di ogni moto del cuore. Ma ancora oggi è un capolavoro che sa commuovere, perché è di ogni paese e di ogni tempo la tristezza di vedere il sentimento e la felicità schiacciati dall’interesse ammantato di “sani principi morali”.

Das E-Book können Sie in Legimi-Apps oder einer beliebigen App lesen, die das folgende Format unterstützen:

EPUB
Bewertungen
0,0
0
0
0
0
0
Mehr Informationen
Mehr Informationen
Legimi prüft nicht, ob Rezensionen von Nutzern stammen, die den betreffenden Titel tatsächlich gekauft oder gelesen/gehört haben. Wir entfernen aber gefälschte Rezensionen.



Table of Contents

ATTO I PRELUDIO

ATTO II

ATTO III PRELUDIO

Francesco Maria Piave

LA TRAVIATA

DI VERDI

LIBRETTI D'OPERA 3

2020 Latorre Editore

Italy

www.latorre-editore.it

Francesco Maria Piave

LA TRAVIATA

Melodramma in tre atti

Libretto dell’opera omonima musicata da Giuseppe Verdi

Prima rappresentazione: 6 Marzo 1853, Teatro La Fenice, Venezia

PERSONAGGI

Violetta Valéry, Soprano

Flora Bervoix, Mezzosoprano

Annina, Mezzosoprano

Alfredo Germont, Tenore

Giorgio Germont, suo padre, Baritono

Gastone, Visconte de Letorières, Tenore

Barone Douphol, Baritono

Marchese d'Obigny, basso

Dottore Grenvil, Basso Profondo

Giuseppe, servo di Violetta, Tenore

Domestico di Flora, Corifeo Basso

Commissionario, Corifeo Basso

Coro di Signori e Signore amici di Violetta e Flora, Matadori, Piccadori, Zingari.

Comparse di Servi di Violetta e di Flora, Maschere, ecc. ecc.

Scena: Parigi e sue vicinanze, 1850 circa.

N.B. Il primo atto succede in agosto, il secondo in gennajo, il terzo in febbrajo. le indicazioni di destra o sinistra sono prese dalla platea.

ATTO IPRELUDIO

SCENA ISalotto in casa di Violetta. Nel fondo e' la porta che mette ad altra sala; ve ne sono altre due laterali; a sinistra, un caminetto con sopra uno specchio. Nel mezzo e' una tavola riccamente imbandita.

(Violetta, seduta sopra un divano, sta discorrendo col Dottore e con alcuni amici,mentre altri vanno ad incontrare quelli che sopraggiungono, tra i quali sono il Barone e Flora al braccio del Marchese.)

 

CORO I Dell'invito trascorsa e' gia' l'ora

Voi tardaste

CORO II Giocammo da Flora.

E giocando quell'ore volar.

VIOLETTA

(andando loro incontro)

Flora, amici, la notte che resta

D'altre gioie qui fate brillar

Fra le tazze e' piu' viva la festa

FLORA E MARCHESE

E goder voi potrete?

VIOLETTA Lo voglio;

Al piacere m'affido, ed io soglio

Col tal farmaco i mali sopir.

TUTTI Si', la vita s'addoppia al gioir

SCENA II

(Detti, il Visconte Gastone de Letorieres, Alfredo Germont. Servi affacendati intorno alla mensa.)

 

GASTONE

(entrando con Alfredo)

In Alfredo Germont, o signora,

Ecco un altro che molto vi onora;

Pochi amici a lui simili sono.

VIOLETTA

(Da' la mano ad Alfredo, che gliela bacia.)

Mio Visconte, merce' di tal dono. MARCHESE Caro Alfredo

ALFREDO Marchese

(Si stringono la mano.)

GASTONE

(ad Alfredo)

T'ho detto:

L'amista' qui s'intreccia al diletto.

 

(i servi frattanto avranno imbandito le vivande.)

VIOLETTA

(ai servi)

Pronto e' il tutto?

(Un servo accenna di si'.)

Miei cari sedete:

E' al convito che s'apre ogni cor.

TUTTI Ben diceste le cure segrete

Fuga sempre l'amico licor.

(Siedono in modo che Violetta resti tra Alfredo e Gastone,di fronte vi sara' Flora, tra il Marchese ed il Barone, gli altri siedono a piacere. V'ha un momento di silenzio; frattanto passano i piatti, e Violetta e Gastone parlano sottovoce tra loro, poi:)

GASTONE

(piano, a Violetta)

Sempre Alfredo a voi pensa.

VIOLETTA Scherzate?

GASTONE Egra foste, e ogni di' con affanno Qui volo', di voi chiese.

VIOLETTA Cessate. Nulla son io per lui.

GASTONE Non v'inganno.

VIOLETTA

(ad Alfredo)

Vero e' dunque? onde e' cio'? Nol comprendo.

ALFREDO

(sospirando)

Si, egli e' ver.

VIOLETTA

(ad Alfredo)

Le mie grazie vi rendo. Voi Barone, feste altrettanto

BARONE Vi conosco da un anno soltanto.

VIOLETTA Ed ei solo da qualche minuto.

FLORA

(piano al Barone)

Meglio fora se aveste taciuto.

BARONE

(piano a Flora)

Mi e' increscioso quel giovin

FLORA Perche'? A me invece simpatico egli e'.

GASTONE

(ad Alfredo)

E tu dunque non apri piu' bocca?

MARCHESE

(a Violetta)

E' a madama che scuoterlo tocca

VIOLETTA

(Mesce ad Alfredo)

Saro' l'Ebe che versa.

ALFREDO

(con galanteria)

E ch'io bramo immortal come quella.

TUTTI Beviamo.

GASTONE

O barone, ne' un verso, ne' un viva

Troverete in quest'ora giuliva?

(Il Barone accenna di no.)

Dunque a te

(ad Alfredo)

TUTTI Si', si', un brindisi.

ALFREDO L'estro Non m'arride

GASTONE E non se' tu maestro?

ALFREDO

(a Violetta)

Vi fia grato?

VIOLETTA Si'.

ALFREDO

(S'alza.)

Si'? L'ho gia' in cor.

MARCHESE Dunque attenti

TUTTI Si', attenti al cantor.

ALFREDO Libiam ne' lieti calici

Che la bellezza infiora,

E la fuggevol ora

S'inebri a volutta'.

Libiam ne' dolci fremiti

Che suscita l'amore,

Poiche' quell'occhio al core

(indicando Violetta)

Onnipotente va.

Libiamo, amor fra i calici

Piu' caldi baci avra'.

TUTTI Libiamo, amor fra i calici

Piu' caldi baci avra'.

VIOLETTA

(S'alza.)

Tra voi sapro' dividere

Il tempo mio giocondo;

Tutto e' follia nel mondo

Cio' che non e' piacer.

Godiam, fugace e rapido

E' il gaudio dell'amore;

E' un fior che nasce e muore,

Ne' piu' si puo' goder.

Godiam c'invita un fervido

Accento lusinghier.

TUTTI Godiam la tazza e il cantico

La notte abbella e il riso;

In questo paradiso

Ne scopra il nuovo di'.

VIOLETTA

(ad Alfredo)

La vita e' nel tripudio.

ALFREDO

(a Violetta)

Quando non s'ami ancora.

VIOLETTA

(ad Alfredo)

Nol dite a chi l'ignora.

ALFREDO

(a Violetta)

E' il mio destin cosi'

TUTTI Godiam la tazza e il cantico

La notte abbella e il riso;

In questo paradiso

Ne scopra il nuovo di'.

(S'ode musica dal'altra sala.)

Che e' cio'?

VIOLETTA Non gradireste ora le danze?

TUTTI Oh, il gentil pensier! tutti accettiamo.

VIOLETTA Usciamo dunque

(S'avviano alla porta di mezzo, ma Violetta e' colta da subito pallore.)

Ohime'!

TUTTI Che avete?

VIOLETTA Nulla, Nulla.

TUTTI Che mai v'arresta

VIOLETTA Usciamo

(Fa qualche passo,ma e' obbligata a nuovamente fermarsi e sedere.)

Oh Dio!

TUTTI Ancora!

ALFREDO Voi soffrite?

TUTTI O ciel! ch'e' questo?

VIOLETTA Un tremito che provo Or la' passate

(indica l'altra sala.)

Tra poco anch'io saro'

TUTTI Come bramate

(Tutti passano all'altra sala,meno Alfredo che resta indietro.)

SCENA III

VIOLETTA

(guardandosi allo specchio)

Oh qual pallor!

(Volgendosi, s'accorge d'Alfredo.)

Voi qui!

ALFREDO Cessata e' l'ansia

Che vi turbo'?

VIOLETTA Sto meglio.

ALFREDO Ah, in cotal guisa

V'ucciderete aver v'e' d'uopo cura

Dell'esser vostro

VIOLETTA E lo potrei?

ALFREDO Se mia

Foste, custode io veglierei pe' vostri

Soavi di'.

VIOLETTA Che dite? ha forse alcuno

Cura di me?

ALFREDO

(con fuoco)

Perche' nessuno al mondo

V'ama