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Queste sono le parole dell’Opera più famosa al mondo. “La traviata” di Verdi è infatti l’opera ancora oggi più rappresentata nei teatri di tutti i paesi del mondo. Una storia d’amore e di morte, di tradimento e di redenzione. Quando uscì, sgomentò per la sincerità bruciante con cui i due autori, Piave e Verdi, mettevano sotto gli occhi dei contemporanei le miserie della società borghese, con il suo perbenismo ipocrita, incapace di ogni moto del cuore. Ma ancora oggi è un capolavoro che sa commuovere, perché è di ogni paese e di ogni tempo la tristezza di vedere il sentimento e la felicità schiacciati dall’interesse ammantato di “sani principi morali”.
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ATTO I PRELUDIO
ATTO II
ATTO III PRELUDIO
Francesco Maria Piave
LA TRAVIATA
DI VERDI
LIBRETTI D'OPERA 3
2020 Latorre Editore
Italy
www.latorre-editore.it
Francesco Maria Piave
LA TRAVIATA
Melodramma in tre atti
Libretto dell’opera omonima musicata da Giuseppe Verdi
Prima rappresentazione: 6 Marzo 1853, Teatro La Fenice, Venezia
PERSONAGGI
Violetta Valéry, Soprano
Flora Bervoix, Mezzosoprano
Annina, Mezzosoprano
Alfredo Germont, Tenore
Giorgio Germont, suo padre, Baritono
Gastone, Visconte de Letorières, Tenore
Barone Douphol, Baritono
Marchese d'Obigny, basso
Dottore Grenvil, Basso Profondo
Giuseppe, servo di Violetta, Tenore
Domestico di Flora, Corifeo Basso
Commissionario, Corifeo Basso
Coro di Signori e Signore amici di Violetta e Flora, Matadori, Piccadori, Zingari.
Comparse di Servi di Violetta e di Flora, Maschere, ecc. ecc.
Scena: Parigi e sue vicinanze, 1850 circa.
N.B. Il primo atto succede in agosto, il secondo in gennajo, il terzo in febbrajo. le indicazioni di destra o sinistra sono prese dalla platea.
SCENA ISalotto in casa di Violetta. Nel fondo e' la porta che mette ad altra sala; ve ne sono altre due laterali; a sinistra, un caminetto con sopra uno specchio. Nel mezzo e' una tavola riccamente imbandita.
(Violetta, seduta sopra un divano, sta discorrendo col Dottore e con alcuni amici,mentre altri vanno ad incontrare quelli che sopraggiungono, tra i quali sono il Barone e Flora al braccio del Marchese.)
CORO I Dell'invito trascorsa e' gia' l'ora
Voi tardaste
CORO II Giocammo da Flora.
E giocando quell'ore volar.
VIOLETTA
(andando loro incontro)
Flora, amici, la notte che resta
D'altre gioie qui fate brillar
Fra le tazze e' piu' viva la festa
FLORA E MARCHESE
E goder voi potrete?
VIOLETTA Lo voglio;
Al piacere m'affido, ed io soglio
Col tal farmaco i mali sopir.
TUTTI Si', la vita s'addoppia al gioir
SCENA II
(Detti, il Visconte Gastone de Letorieres, Alfredo Germont. Servi affacendati intorno alla mensa.)
GASTONE
(entrando con Alfredo)
In Alfredo Germont, o signora,
Ecco un altro che molto vi onora;
Pochi amici a lui simili sono.
VIOLETTA
(Da' la mano ad Alfredo, che gliela bacia.)
Mio Visconte, merce' di tal dono. MARCHESE Caro Alfredo
ALFREDO Marchese
(Si stringono la mano.)
GASTONE
(ad Alfredo)
T'ho detto:
L'amista' qui s'intreccia al diletto.
(i servi frattanto avranno imbandito le vivande.)
VIOLETTA
(ai servi)
Pronto e' il tutto?
(Un servo accenna di si'.)
Miei cari sedete:
E' al convito che s'apre ogni cor.
TUTTI Ben diceste le cure segrete
Fuga sempre l'amico licor.
(Siedono in modo che Violetta resti tra Alfredo e Gastone,di fronte vi sara' Flora, tra il Marchese ed il Barone, gli altri siedono a piacere. V'ha un momento di silenzio; frattanto passano i piatti, e Violetta e Gastone parlano sottovoce tra loro, poi:)
GASTONE
(piano, a Violetta)
Sempre Alfredo a voi pensa.
VIOLETTA Scherzate?
GASTONE Egra foste, e ogni di' con affanno Qui volo', di voi chiese.
VIOLETTA Cessate. Nulla son io per lui.
GASTONE Non v'inganno.
VIOLETTA
(ad Alfredo)
Vero e' dunque? onde e' cio'? Nol comprendo.
ALFREDO
(sospirando)
Si, egli e' ver.
VIOLETTA
(ad Alfredo)
Le mie grazie vi rendo. Voi Barone, feste altrettanto
BARONE Vi conosco da un anno soltanto.
VIOLETTA Ed ei solo da qualche minuto.
FLORA
(piano al Barone)
Meglio fora se aveste taciuto.
BARONE
(piano a Flora)
Mi e' increscioso quel giovin
FLORA Perche'? A me invece simpatico egli e'.
GASTONE
(ad Alfredo)
E tu dunque non apri piu' bocca?
MARCHESE
(a Violetta)
E' a madama che scuoterlo tocca
VIOLETTA
(Mesce ad Alfredo)
Saro' l'Ebe che versa.
ALFREDO
(con galanteria)
E ch'io bramo immortal come quella.
TUTTI Beviamo.
GASTONE
O barone, ne' un verso, ne' un viva
Troverete in quest'ora giuliva?
(Il Barone accenna di no.)
Dunque a te
(ad Alfredo)
TUTTI Si', si', un brindisi.
ALFREDO L'estro Non m'arride
GASTONE E non se' tu maestro?
ALFREDO
(a Violetta)
Vi fia grato?
VIOLETTA Si'.
ALFREDO
(S'alza.)
Si'? L'ho gia' in cor.
MARCHESE Dunque attenti
TUTTI Si', attenti al cantor.
ALFREDO Libiam ne' lieti calici
Che la bellezza infiora,
E la fuggevol ora
S'inebri a volutta'.
Libiam ne' dolci fremiti
Che suscita l'amore,
Poiche' quell'occhio al core
(indicando Violetta)
Onnipotente va.
Libiamo, amor fra i calici
Piu' caldi baci avra'.
TUTTI Libiamo, amor fra i calici
Piu' caldi baci avra'.
VIOLETTA
(S'alza.)
Tra voi sapro' dividere
Il tempo mio giocondo;
Tutto e' follia nel mondo
Cio' che non e' piacer.
Godiam, fugace e rapido
E' il gaudio dell'amore;
E' un fior che nasce e muore,
Ne' piu' si puo' goder.
Godiam c'invita un fervido
Accento lusinghier.
TUTTI Godiam la tazza e il cantico
La notte abbella e il riso;
In questo paradiso
Ne scopra il nuovo di'.
VIOLETTA
(ad Alfredo)
La vita e' nel tripudio.
ALFREDO
(a Violetta)
Quando non s'ami ancora.
VIOLETTA
(ad Alfredo)
Nol dite a chi l'ignora.
ALFREDO
(a Violetta)
E' il mio destin cosi'
TUTTI Godiam la tazza e il cantico
La notte abbella e il riso;
In questo paradiso
Ne scopra il nuovo di'.
(S'ode musica dal'altra sala.)
Che e' cio'?
VIOLETTA Non gradireste ora le danze?
TUTTI Oh, il gentil pensier! tutti accettiamo.
VIOLETTA Usciamo dunque
(S'avviano alla porta di mezzo, ma Violetta e' colta da subito pallore.)
Ohime'!
TUTTI Che avete?
VIOLETTA Nulla, Nulla.
TUTTI Che mai v'arresta
VIOLETTA Usciamo
(Fa qualche passo,ma e' obbligata a nuovamente fermarsi e sedere.)
Oh Dio!
TUTTI Ancora!
ALFREDO Voi soffrite?
TUTTI O ciel! ch'e' questo?
VIOLETTA Un tremito che provo Or la' passate
(indica l'altra sala.)
Tra poco anch'io saro'
TUTTI Come bramate
(Tutti passano all'altra sala,meno Alfredo che resta indietro.)
SCENA III
VIOLETTA
(guardandosi allo specchio)
Oh qual pallor!
(Volgendosi, s'accorge d'Alfredo.)
Voi qui!
ALFREDO Cessata e' l'ansia
Che vi turbo'?
VIOLETTA Sto meglio.
ALFREDO Ah, in cotal guisa
V'ucciderete aver v'e' d'uopo cura
Dell'esser vostro
VIOLETTA E lo potrei?
ALFREDO Se mia
Foste, custode io veglierei pe' vostri
Soavi di'.
VIOLETTA Che dite? ha forse alcuno
Cura di me?
ALFREDO
(con fuoco)
Perche' nessuno al mondo
V'ama